INTRODUZIONE

Nel corso di circa 10 anni dall’approvazione della legge 266/91 relativa alle organizzazioni di volontariato, la formazione è divenuta sempre più importante: un elemento "strategico" di sostegno all’evoluzione del ruolo e alle nuove competenze sempre più richieste oggi ai volontari.

Infatti, come risulta dai dati della nostra indagine riportati nella prima parte di questo testo e confermati in gran parte anche da recenti dati ISTAT, circa il 60% della organizzazioni di volontariato ha svolto corsi di formazione tra il ‘98 ed il ’99, organizzando di solito corsi al proprio interno (80%) e ricorrendo quindi solo parzialmente a istituzioni, agenzie o centri di servizio, ed in maggioranza (circa il 60%) sostenendone le spese senza alcun contributo o finanziamento esterno.

Sono dati, questi, che evidenziano non solo l’importanza che ha la formazione per il mondo del volontariato, ma anche la tendenza a fare della formazione un momento di riflessione interno ad ogni associazione, prima ancora che aperto alle altre componenti, siano esse del terzo settore, delle istituzioni, o dello stesso mondo del volontariato.

 

Partendo da questo stesso tipo di considerazioni, ci è pertanto sembrato utile per il mondo del volontariato fornire innanzitutto strumenti di supporto alle attività formative promosse dalle stesse associazioni di volontariato: strumenti che permettano loro di approfondire anche la conoscenza dei propri bisogni formativi e che potessero favorire modalità di messa "in rete" delle attività formative stesse.

Ne è risultato un progetto complesso, di cui questo testo costituisce il risultato finale, reso possibile allo stesso CNV, grazie al contributo e collaborazione dell’Osservatorio Nazionale del Volontariato.

L’obiettivo del "Progetto formazione" è stato quello di fornire alle associazioni di volontariato utili elementi di documentazione, informazione e guide pratiche anche metodologiche per progettare, realizzare e valutare programmi di formazione. Si tratta quindi di strumenti di supporto alla formazione che si basano e possono sviluppare collaborazioni e utili sinergie tra operatori pubblici, soggetti del privato sociale e del privato e che favoriscono la realizzazione di reti e di collegamenti tra soggetti del volontariato e del terzo settore.

Pertanto il "Progetto formazione" si è articolato in tre parti:

  1. Gli annuari della formazione

In una prima parte, dopo aver evidenziato alcune specificità della formazione del volontariato e i tratti essenziali dello "stato dell’arte" sul tema, si sono riportati i risultati di a una breve indagine in tre diversi contesti territoriali nazionali: Toscana, Lombardia e Calabria. Si tratta di tre contesti estremamente diversi, ma scelti proprio perché anche indicativi delle diversità socio-economiche che caratterizzano il nostro Paese al Nord, al Centro ed al Sud. In questi tre diversi contesti territoriali l’indagine svolta è stata finalizzata alla realizzazione di annuari della formazione, in cui sono raccolti sotto forma di schede di facile lettura, dati ed informazioni circa le principali attività formative svolte dalle singole associazioni di volontariato che hanno partecipato alla nostra indagine, ed in cui sono indicati i soggetti erogatori, i destinatari, i programmi, le finalità, le metodologie, gli investimenti, i formatori, ed altri elementi utili per un quadro conoscitivo completo di quanto realizzato in ambito formativo dalle organizzazioni di volontariato presenti su uno stesso territorio. Gli annuari realizzati non pretendono in alcun modo di essere né completi, né esaustivi delle informazioni necessarie: essi vogliono solo indicare l’utilità di uno strumento, appunto quello degli annuari, per favorire la messa in "rete" delle informazioni relative alle attività formative. Attraverso agili e succinte schede informative, è possibile infatti favorire una funzione di raccordo tra i diversi soggetti che operano nel campo della formazione del volontariato, diffondendo uno strumento di conoscenza e di rapida consultazione dei corsi di formazione realizzati negli ultimi tre anni e delle loro caratteristiche essenziali. Le guide sono rivolte in particolare alle associazioni di volontariato che intendono promuovere attività formative sia in proprio sia in collaborazione con altre associazioni; ma sono rivolte anche a tutti coloro che, operando nel campo delle istituzioni pubbliche, delle associazioni di volontariato o in altre componenti del terzo settore, nei centri di servizi stessi, hanno la necessità di disporre di un quadro analitico e sintetico al tempo stesso della situazione esistente. Un quadro cioè dal quale emergano con chiarezza le caratteristiche principali delle attività formative svolte dalle associazioni, le tendenze in atto e quindi anche gli elementi utili per valutare le eventuali carenze o sovrapposizioni di ciò che si va a programmare o realizzare, favorendo lo scambio di esperienze e senza sovrapporsi o sostituirsi a quanto già le associazioni di volontariato realizzano in proprio. Insomma, annuari per favorire lo scambio di esperienze, la conoscenza reciproca, l’integrazione, ma anche per favorire una formazione che tenga conto, da parte dei centri di servizi ed istituzioni, del principio di sussidiarietà anche nella formazione, ossia che possa valorizzare la capacità di progettazione e gestione della formazione che è già presente nelle associazioni, favorendo innanzitutto il loro mettersi in "rete".

  1. Gli strumenti per progettare e realizzare corsi di formazione

Nella seconda parte di questo testo, abbiamo poi voluto evidenziare le metodologie di base e le fasi essenziali del processo formativo, proponendo in particolare una guida metodologica per l’analisi dei bisogni formativi. La scelta di porre una particolare attenzione all’analisi dei bisogni formativi ed alla definizione dei fabbisogni è dovuta essenzialmente al fatto che, come risulta anche dall’indagine da noi svolta per realizzare gli annuari (di cui al punto precedente), più di una associazione su tre, tra quelle che fanno attività formative, non svolgono né analisi dei bisogni né valutazioni finali dei corsi. Eppure, l’analisi dei bisogni è certamente un momento che favorisce una maggiore conoscenza dei problemi e delle necessità di ogni organizzazione; favorisce anche un accordo o condivisione degli obiettivi formativi da privilegiare; è essa stessa già momento di formazione soprattutto quando sono previste tecniche attive di coinvolgimento dei diversi soggetti. In sostanza una buona rilevazione dei fabbisogni spesso garantisce anche una migliore qualità e partecipazione attiva all’intero processo formativo. Per queste ragioni ci è sembrato opportuno non solo indicare le fasi principali del percorso formativo – tipo, ma anche fornire alcune linee guida con diversi gradi di complessità per le associazioni che intendessero promuovere al loro interno (o a livelli territoriali vari) l’indagine dei bisogni formativi.

  1. Normative e servizi previsti per la formazione del volontariato

Nella terza parte del "Progetto formazione" si è voluto fornire un quadro normativo di facile consultazione a tutte quelle associazioni di volontariato interessate a conoscere la normativa, ad utilizzare servizi e ad attingere ai fondi pubblici a disposizione per la formazione del volontariato. Escludendo dalla nostra analisi le indicazioni specifiche "di settore" (per esempio: protezione civile, attività culturali, ecc), ma dovendo limitarci - almeno per adesso, ma contando in futuro di poter procedere ad un’estensione - abbiamo circoscritto l’analisi alle normative riguardanti la formazione del volontariato nel suo insieme e fornendo tutte le indicazioni a livello europeo, nazionale, regionale e provinciale. Si tratta di indicazioni pratiche e utili soprattutto per poter accedere ai fondi per attività formative previste sia a livello della comunità europea per il periodo 2000-2006, che a livello nazionale, regionale e provinciale.

Abbiamo inoltre compreso in questa parte una breve indagine - di cui riportiamo i risultati principali - inizialmente non prevista nel progetto, relativa ai Centri di servizio: ogni associazione potrà trovare indicazioni circa le attività formative svolte da ogni centro di servizi e a chi rivolgersi per poter sviluppare un proprio progetto formativo.

Infine, nella parte finale di questo rapporto, abbiamo voluto proporre un glossario della formazione dei volontari, in cui sono riportati i significati dei termini più utilizzati nella letteratura sulla formazione, ed anche una breve bibliografia sulla formazione per chi volesse approfondire la conoscenza del tema.


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