1. PERCHE’ UNA GUIDA ALLE NORMATIVE

In questa terza parte del "progetto formazione" ci è sembrato potesse risultare utile fornire un quadro d’insieme rispetto a quelle che sono le normative ed i servizi che sono previsti in tema di formazione dei volontari. Ciò affinché le associazioni interessate potessero avere non solo un panorama conoscitivo delle opportunità previste per promuovere e sostenere le attività formative negli specifici contesti regionali in cui operano, ma anche al fine di fornire loro informazioni e riferimenti circa "a chi" e "dove" rivolgersi e per chiedere "cosa". Con questo obiettivo sono state da noi qui di seguito elaborate e proposte apposite "guide alle normative e servizi per la formazione del volontariato". Si ricorda, come già detto in premessa, che le stesse guide possono essere consultate anche accedendo al sito Internet del CNV. (http://cnv.cpr.it)

Pertanto questa terza parte è articolata in tre punti fondamentali:

dapprima, dopo aver ricordato quanto previsto in tema di formazione dalla L. 266/91, si è tracciato un breve panorama della normativa esistente in ogni Regione evidenziando i punti salienti relativi alla formazione, le modalità previste per l’accesso ai fondi, i temi privilegiati nei corsi, il referente a cui rivolgersi presso l’assessorato e l’eventuale sito Internet regionale in cui trovare ulteriori informazioni o a cui inviare le domande.

Successivamente si è esaminata l’offerta formativa dei Centri di servizio, raccogliendo informazioni presso i centri stessi ed elaborando la guida allegata in cui sono fornite indicazioni circa i centri di servizi esistenti in ogni regione (sino al maggio 2000), i corsi di formazione attivati negli ultimi due anni, i destinatari dei corsi stessi, se sono state attivate collaborazioni con gli enti locali, se è stata svolta un’analisi dei fabbisogni, ciò che offrono in termini di servizi formativi o di supporto alla formazione dei volontari e a chi rivolgersi per attivarli a favore delle associazioni richiedenti.

Infine, in appendice, è riportata una sintesi di quanto previsto a livello di Comunità europea per ciò che può concernere anche la formazione del volontariato. Si tratta per adesso di linee guida generali perché i programmi d’iniziativa comunitaria riguardanti la formazione e finanziati col Fondo Sociale Europeo per il periodo 2000-2006 inizieranno ad uscire probabilmente dal settembre 2000. Il Fondo sociale europeo non prevederà probabilmente specifici investimenti per la formazione del volontariato, ma poiché ha l’obiettivo di investire "nelle persone" ed il suo scopo è di migliorare le prospettive di quanti incontrano gravissime difficoltà nel trovare, mantenere o riconquistare un posto di lavoro, sosterrà iniziative promosse anche dalle organizzazioni di volontariato che operano in tal senso direttamente o indirettamente (a puro titolo d’esempio: forme di lotta all’esclusione sociale, modalità di promozione della cittadinanza attiva, forme di lotta alla violenza nei confronti di bambini, donne adolescenti, ecc). Tali iniziative saranno sostenute dalla Comunità con modalità diverse a seconda che si operi in regioni del centro nord o del sud Italia.

Le indicazioni emergenti per presentare progetti di formazione presso Enti pubblici, Centri di servizio, o nell’ambito dei bandi che saranno attivati dalla comunità europea, presentano diversi livelli di complessità che richiedono comunque alle associazioni di volontariato una particolare attenzione e talora specifiche competenze da acquisire o reperire, se non fossero già disponibili all’interno.

I diversi gradi di complessità, sia nella elaborazione che nella gestione dei progetti formativi, risulteranno comunque meno "scoraggianti" se sarà stato elaborato innanzitutto un progetto formativo articolato in fasi, obiettivi, metodologie, tempi e risorse, come proposto nella seconda parte di questo testo e che può considerarsi un’utile base di partenza.

Certamente partecipare ad un bando della comunità europea potrà richiedere maggiori e specifiche competenze e ciò costituisce una sorta di "barriera d’entrata" alla partecipazione soprattutto delle associazioni di volontariato di minori dimensioni. Per questo potrà risultare utile chiedere la consulenza ed il supporto dei Centri di servizio del proprio territorio o di altre associazioni con esperienza già maturata in tal senso e a cui rivolgersi. Anche il Centro Nazionale del Volontariato offre il proprio sostegno alle associazioni che lo richiedono.

Potrà inoltre essere utile organizzare anche corsi di formazione alla progettazione per coloro che nelle associazioni di volontariato si occupano della loro elaborazione sia all’interno di corsi di formazione per formatori, sia specificatamente su questo tema.


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