AGENDA 2000
La nuova politica comunitaria
nasce e si riassume in un documento lAGENDA 2000
( http://europa.eu.int/comm/agenda2000/index_it.htm
) ovvero una comunicazione della Commissione Europea [COM(97) 2000 def.],
presentata al Parlamento Europeo il 16 luglio 1997, che contiene
sostanzialmente la strategia dettagliata della Commissione
Europea per il rafforzamento dell'Unione Europea alle soglie del
XXI secolo. Il documento si pone tre obiettivi: 1) Rafforzare la
crescita, la competitività, l'occupazione; 2) La modernizzazione
delle politiche chiave; 3) L'ampliamento dei confini orientali.
Questi obiettivi devono essere perseguiti in primo luogo
rafforzando e riformando le politiche chiave dell'Unione, in
secondo luogo negoziando l'ampliamento in modo tale da garantire
che tutti i candidati siano pronti all'adesione, infine
individuando opportune prospettive finanziarie per garantire l'ampliamento
e lo sviluppo delle politiche interne. All'interno di Agenda
2000 la Commissione raccomanda di avviare i negoziati per l'adesione
con i Paesi più prossimi a soddisfare i criteri di Copenaghen (Istituzioni
stabili che garantiscano democrazia e stato di diritto; economia
di mercato funzionante; capacità di assumere gli impegni
connessi all'adesione, compresa l'accettazione degli obiettivi di
Unione politica, economica e monetaria; capacità di applicare
tutto l'"acquis" comunitario): Ungheria, Polonia,
Estonia, Repubblica Ceca, Slovenia, Cipro. Successivamente,
saranno coinvolte nel processo di integrazione anche Bulgaria,
Romania, Lettonia, Lituania, Slovacchia. Tale impostazione
implica la necessità di proseguire la riforma della Politica
Agricola Comune (PAC) e di salvaguardare la coesione economica e
sociale mediante fondi strutturali più efficaci.
In modo particolare le
disposizioni del pacchetto Agenda 2000 relative alla politica
strutturale si prefiggono una duplice sfida:
- da un lato, migliorare l'efficacia
degli strumenti della politica strutturale per conseguire
l'obiettivo della coesione economica e sociale;
- dall'altro, garantire la
continuità della politica strutturale nel quadro dei
futuri ampliamenti ai paesi dell'Europa centrale e
orientale.
Le strategie per affrontare tali
sfide sono:
- migliorare l'efficacia
degli strumenti strutturali, rafforzando la
concentrazione tramite un numero ridotto di obiettivi di
politica strutturale e di iniziative comunitarie;
migliorare poi la gestione con una ripartizione più
chiara delle responsabilità fra i vari interessati (approfondimento
allegato 1 fondi strutturali linee direttrici per i
programmi 2000-2006)
- mantenere il livello
finanziario della coesione economica e sociale
- estendere lo sforzo di
coesione regionale ai futuri Stati membri
L'approfondimento della
concentrazione degli strumenti si è tradotto in una riduzione
del numero di obiettivi da 7 a 3 obiettivi prioritari.
Per quanto riguarda la
formazione il fondo utilizzato è il "Fondo
Sociale Europeo" utilizzato negli ob. 3 e 1.
Attualmente gli obiettivi
sono:
Obiettivo 1 |
mira a promuovere lo sviluppo e l'adeguamento
strutturale delle regioni che presentano ritardi nello
sviluppo e il cui il PIL medio pro capite è inferiore al
75% della media dell'Unione europea. Ovvero per lItalia
le Regioni: Campania, Basilicata, Molise, Puglia, Sicilia,
Calabria e Sardegna |
Obiettivo 2 |
contribuisce a favorire la riconversione
economica e sociale delle zone con difficoltà
strutturali diverse da quelle ammissibili al nuovo
obiettivo, che raggruppa i precedenti obiettivi 2 e 5b,
ed altre zone con problemi di diversificazione economica;
in generale esso riguarda le zone in fase di
trasformazione economica, le zone rurali in declino, le
zone in crisi che dipendono dalla pesca e i quartieri
urbani in difficoltà |
Obiettivo 3 |
offre un sostegno all'adeguamento e all'ammodernamento
delle politiche e dei sistemi di istruzione, formazione e
occupazione e sostituisce gli attuali Obiettivi 3 e 4 e
una parte delle azioni realizzate attraverso le
Iniziative Comunitarie Occupazione ed Adapt (Reg. CE 1260/99,
artt. 1 e 5).Si applica fuori dall'Obiettivo 1 (quindi
per quanto riguarda l'Italia in tutte le Regioni del
Centro Nord e non, come aveva proposto la Commissione
Europea, fuori dagli Obiettivi 1 e 2). Deve comunque assicurare un
quadro di riferimento politico per l'insieme delle azioni
in favore delle risorse umane su tutto il territorio
nazionale, e la nuova programmazione deve essere
compatibile e coerente con il nuovo titolo sull'occupazione
del Trattato di Amsterdam e con la strategia per l'occupazione
definita dal Consiglio Europeo di Lussemburgo.
|
È stato istituito un regime
transitorio per le regioni che sono ammissibili agli obiettivi 1,
2 o 5b tra il 1994 e il 1999 ma che non saranno più ammissibili
agli obiettivi 1 e 2 tra il 2000 e il 2006.
Le iniziative comunitarie
Le iniziative Comunitarie
passano da 13 a 4:
INTERREG |
lobiettivo è di stimolare la
cooperazione transfrontaliera, transnazionale e
interregionale; |
LEADER |
mira a promuovere lo sviluppo rurale
attraverso iniziative di gruppi d'azione locali; |
EQUAL |
prevede lo sviluppo di nuove pratiche di
lotta contro le discriminazioni e le ineguaglianze di
ogni genere nell'accesso al mercato del lavoro; |
URBAN |
favorisce la rivitalizzazione economica e
sociale delle città e delle periferie in crisi. |
I FONDI
STRUTTURALI
Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) |
promuove la coesione economica e sociale
attraverso la correzione degli squilibri regionali e la
partecipazione allo sviluppo e alla riconversione delle
regioni Il fondo partecipa al finanziamento di
investimenti produttivi, di investimenti infrastrutturali,
di sviluppo del potenziale endogeno dei territori
attraverso misure di animazione e di sostegno alle
iniziative per lo sviluppo locale e l'occupazione nonché
all'attività delle piccole e medie imprese |
Fondo Europeo Agricolo d
Orientamento e di Garanzia(FEOGA)
|
promuove lo sviluppo rurale "sostenibile",
al fine di accompagnare e completare le riforme proposte
nel campo della politica dei prezzi e del mercato. |
Lo Strumento Finanziario di Orientamento
della Pesca (SFOP) |
finanzia azioni finalizzate a conseguire
un equilibrio duraturo tra risorse e loro sfruttamento, a
rafforzare la competitività delle aziende del settore, a
migliorare l'approvvigionamento e la valorizzazione dei
prodotti della pesca e dell'acquacoltura, al rilancio
delle zone dipendenti dalla pesca |
Il Fondo Sociale Europeo (FSE) |
strumento principale con cui lUnione
europea mette in atto gli obiettivi della sua politica
per loccupazione. Alla fine del periodo 1994-1999,
il FSE, che opera in tutti gli Stati membri, ha stanziato
47 miliardi di ECU, pari a quasi il 10% del bilancio
complessivo dellUnione europea. Il FSE contribuisce
inoltre a sbloccare i finanziamenti a livello nazionale
in base al principio di co-finanziamento: secondo tale
principio, il finanziamento del FSE è disponibile
soltanto per quelle misure concrete già avviate dagli
Stati membri e volte ad aumentare le possibilità
occupazionali dei cittadini Il Fondo sociale europeo (FSE) investe
nelle persone. Il suo scopo è di migliorare le
prospettive di quanti incontrano gravissime difficoltà
nel trovare, mantenere o riconquistare un posto di lavoro.
Il FSE eroga cospicui
finanziamenti dellUnione europea a quei programmi
che sviluppano o recuperano loccupabilità delle
persone. Il suo compito consiste nel fornire ai cittadini
le qualifiche professionali adeguate e nello sviluppare
la loro predisposizione allinterazione sociale,
migliorandone così la fiducia in sé stessi e
adattabilità allinterno del mercato del lavoro.
Il FSE struttura il suo
sostegno in programmi strategici a lungo termine che
aiutano le regioni in tuttEuropa, in particolare
quelle in cui lo sviluppo è in ritardo, a migliorare e
ad ammodernare le qualifiche della manodopera e a
stimolare limprenditorialità.
Per aiutare a prevenire
la disoccupazione di lunga durata, il FSE concentra il
suo sostegno su programmi che preparano meglio i giovani
alla vita lavorativa o che aiutano le persone già
occupate ad adattare o a sviluppare le loro capacità per
rispondere alle sfide poste dai cambiamenti che avvengono
sul posto di lavoro: oppure su programmi preventivi che
aiutano coloro che stanno perdendo il posto di lavoro e
che sono esposti al rischio di disoccupazione di lunga
durata a trovare rapidamente un lavoro. Per quanti
versano in una condizione di disoccupazione di lunga
durata, il FSE si impegna a sostenere programmi
coordinati che forniscono percorsi graduali di
reinserimento nel mondo del lavoro. Alla base di tutte le
attività del FSE vi è il principio di assicurare pari
opportunità di accesso alloccupazione agli uomini
e donne, ai disabili e alle minoranze svantaggiate a
rischio di emarginazione sociale.
I programmi sono
pianificati dagli Stati membri assieme alla Commissione
europea e vengono quindi attuati da tutta una serie di
organizzazioni del settore sia pubblico privato. Tali
organizzazioni comprendono autorità nazionali, regionali
e locali, istituti per la formazione e linsegnamento,
organizzazioni di volontariato, sindacati e consigli dazienda,
associazioni industriali e di categoria nonché singole
imprese.
|
IL QUADRO
FINANZIARIO
Il Consiglio Europeo di Berlino
ha raggiunto un accordo globale sulle riforme politiche e sulle
relative proposte finanziarie contenute in Agenda 2000: La
dotazione globale in favore di tutte le azioni strutturali è
pari a 213 miliardi di Euro, di cui 195 sono destinati ai fondi
strutturali per gli attuali Stati membri e 18 al finanziamento
del fondo di coesione, che continua a finanziare gli Stati membri
con PNL pro capite inferiore al 90% della media comunitaria,
anche se in misura decrescente nel tempo. I tre gli Obiettivi,
che vengono così finanziati: il 69,7% dei fondi strutturali è
assegnato all'Obiettivo 1, compreso il 4,3% per il sostegno
transitorio (per un totale di 135,9 miliardi di Euro),
confermando quindi la annunciata priorità per l'Obiettivo 1; l'11,5%
dei fondi strutturali è assegnato all'Obiettivo 2, compreso l'1,4%
per il sostegno transitorio, per un totale di 22,5 miliardi di
Euro; il 12,3% dei fondi è assegnato all'Obiettivo 3, per un
totale di 24,05 miliardi di Euro.
Ripartizione dei fondi in base
agli obiettivi (IN EURO)
Stati membri
|
Ob. 1
|
Ph.Out
Ob. 1
|
Ob. 2
|
Ph.Out
Ob. 2
|
Ob. 3
|
Fisheries
|
Total
|
BE
|
0
|
625
|
368
|
65
|
737
|
34
|
1.829
|
DK
|
0
|
0
|
156
|
27
|
365
|
197
|
745
|
DE
|
19.229
|
729
|
2.984
|
526
|
4.581
|
107
|
28.156
|
GR
|
20.961
|
0
|
0
|
0
|
0
|
0
|
20.961
|
ES
|
37.744
|
352
|
2.553
|
98
|
2.140
|
200
|
43.087
|
FR
|
3.254
|
551
|
5.437
|
613
|
4.540
|
225
|
14.620
|
IE
|
1.315
|
1.773
|
0
|
0
|
0
|
0
|
3.088
|
IT
|
21.935
|
187
|
2.145
|
377
|
3.744
|
96
|
28.484
|
LU
|
0
|
0
|
34
|
6
|
38
|
0
|
78
|
NL
|
0
|
123
|
676
|
119
|
1.686
|
31
|
2.635
|
AT
|
261
|
0
|
578
|
102
|
528
|
4
|
1.473
|
PT
|
16.124
|
2.905
|
0
|
0
|
0
|
0
|
19.029
|
FI
|
913
|
0
|
459
|
30
|
403
|
31
|
1.836
|
SE
|
722
|
0
|
354
|
52
|
720
|
60
|
1.908
|
UK
|
5.085
|
1.166
|
3.989
|
706
|
4.568
|
121
|
15.635
|
EUR15
|
127.543
|
8.411
|
19.733
|
2.721
|
24.050
|
1.106
|
183.564
|
PROGRAMMI DINIZIATIVA
COMUNITARIA RIGUARDANTI LA FORMAZIONE
Iniziativa comunitaria Equal
Equal è uniniziativa il cui obiettivo è la
cooperazione transnazionale per la promozione di nuovi mezzi di
lotta contro tutte le nuove forme di discriminazione e
disuguaglianza allinterno del mercato del lavoro, questa
iniziativa raggruppa i due P.I.C. "Occupazione" e
"Adapat". Si tratta di uno dei P.I.C. più importanti
allinterno del F.S.E., non solo per gli obiettivi sociali
che si pone, ma anche per la sua rilevanza economica in quanto
per il periodo 2000-2006 sono stati stanziati 2,847 miliardi di
euro. La finalità di Equal non sarà quella di finanziare
piccoli progetti, ma quella di finanziare partnership i cui
membri possano incidere fortemente sui processi decisionali del
settore prescelto. Le partnership possono essere geografiche, se
riuniscono soggetti di un determinato territorio, o settoriali,
se riuniscono soggetti di un determinato settore. Pertanto lelemento
fondamentale di Equal appare il principio della concertazione,
ovvero la capacità di riunire intorno a determinati problemi
soggetti con esperienze e competenze diverse ma tutte interessate
allo stesso tema. Ogni proposta deve prendere spunto dai
risultati ottenuti nei P.I.C. "Occupazione" e "Adapt".
Ciascun stato membro presenterà
una proposta per il PIC Equal alla Commissione, successivamente
la commissione approverà il Documento Unico di Programmazione
del PIC Equal. Le azioni su cui si baserà il programma sono le
seguenti:
Azione 1: istituire
partnership di sviluppo e una cooperazione transnazionale; lobiettivo dellazione è quello di
favorire la creazione di partnership transnazionali. Il programma
di lavoro presentato dalle organizzazioni dovrà essere,
innovativo (per metodi, strumenti e procedure), prevedere un
approccio integrato (affrontare il problema in maniera
pluridimensionale), prevedere un coinvolgimento effettivo di
tutti i partner. Le partnership devono identificare almeno un
partner in uno stato membro o in quello ammissibili ai progetti
PHARE, TACIS o MEDA.
Azione 2: attuare i programmi
di lavoro delle partnership di sviluppo le
partnership devono dimostrare di disporre del confinanziamento
necessario, di essere rappresentative di una pluralità di
soggetti interessati al tema, e dimostrare la capacità di
operare in un contesto transnazionale. Le azioni ammissibile sono
sia quelle del FSE, ma anche del FESR, del FEOG e dello SFOP.
Azione 3: realizzare reti
tematiche, diffondere le buone prassi e esercitare un impatto
sulle politiche nazionali
Questa azione mira alla
realizzazione di reti, alla diffusione ed al mainstreaning delle
attività di Equal. La partecipazione a questa azione è
obbligatoria per tutti i partecipanti ad Equal.
FORMAZIONE
NELLE REGIONI DEL CENTRO NORD
Le regioni del centro nord, o
meglio quelle che non rientrano nellambito dellobiettivo
1, hanno delineato limpiego dei fondi strutturali tramite
due programmi per ogni regione, ovvero il DOCUP (Documento
Unico di Programmazione) relativamente agli interventi da attuare
nelle zone ricadenti nellOb 2 e phasingh out per
programmare limpiego del fondo europeo di sviluppo
regionale (FESR) e il Programma Operativo obiettivo 3 che
appunto riguarda gli interventi ai sensi dellOb 3, utilizza
il FSE e ricade nellintero territorio regionale. I
programmi operativi regionali si muovono allinterno del QcS
(quadro comunitario di sostegno) nazionale ob. 3, che nel nostro
paese serve per perseguire gli obiettivi del Fondo Sociale
Europeo.
Gli obiettivi globali del F.S.E. si
articolano come segue |
- contribuire alloccupabilità
dei soggetti in cerca di lavoro, rendendo
operativi gli obiettivi delle riforma sui servizi
allimpiego.
- offrire possibilità
ai soggetti a rischio o in situazione di
esclusione sociale di poter fruire di servizi
mirati alloccupabilità ed al miglioramento
della loro condizione di inclusione sociale ed
economica.
- Adeguare i sistemi
formativi e sviluppare unofferta di
istruzione, formazione professionale e
orientamento che consenta uno sviluppo di
percorsi formativi per tutto larco della
vita utilizzando metodologie innovative, approcci
individualizzati e strumenti tali da permettere lacquisizione
e lapprendimento di competenze adeguate allevoluzione
del sistema produttivo.
- sostegno allo
sviluppo dei tassi di occupazione.
- Sostegno allincremento
del tasso di attività femminile diretto sia al
lavoro autonomo che a quello dipendente.
|
Iter procedurale |
I documenti di programmazione delle
singole regioni riprendono quelle che sono gli assi in
cui si sviluppa il Fondo Sociale Europeo. Attualmente è
in corso il negoziato fra la Commissione e le regioni per
definire i programmi. Molte regioni, visto le numerose
variazioni che stanno subendo durante il negoziato i
documenti, fino a questo momento non hanno reso noto gli
stessi. Una volta
approvati i documenti le regioni appronteranno i "complementi
di programmazione" , che insieme alle direttive
attuative ed ai piani annuali e pluriennali costituisce
la fase operativa del programma.
|
Gli assi in cui si suddividono i
Programmi ob. 3 delle regioni del centro-nord sono i seguenti:
ASSE A |
Sviluppo e promozione di politiche attive
del mercato del lavoro per combattere e prevenire la
disoccupazione, evitare a donne e uomini che divenga di
lunga durata, agevolare il reinserimento dei disoccupati
di lunga durata nel mercato del lavoro e sostenere linserimento
nella vita professionale dei giovani e di coloro che si
reinseriscono nel mercato del lavoro. |
ASSE B |
Promozione di pari opportunità per tutti
nellaccesso al mercato del lavoro, con particolare
riguardo ai soggetti esposti al rischio di esclusione
sociale. |
ASSE C |
Promozione e miglioramento della
formazione, dellistruzione e dellorientamento
nellambito di una politica di apprendimento nellintero
arco della vita al fine di agevolare e migliorare laccesso
e lintegrazione nel mercato del lavoro; migliorare
e sostenere loccupabilità promuovendo la mobilità
occupazionale. |
ASSE D |
Promozione di una forza lavoro competente,
qualificata ed adattabile; dellinnovazione e delladattabilità
nellorganizzazione del lavoro; dello sviluppo dello
spirito imprenditoriale; di condizioni che agevolino la
creazione di posti di lavoro; nonché della
qualificazione e del rafforzamento del potenziale umano
nella ricerca, nella scienza e nella tecnologia. |
ASSE E |
Misure per migliorare laccesso e la
partecipazione delle donne al mercato del lavoro |
ASSE F |
Assistenza tecnica per attuazione delle
altre misure |
Dallesame dei vari
documenti emerge che lelemento fondamentale per il
perseguimento degli obiettivi delle assi è la costituzione una
forte partnership che coinvolga soggetti provenienti da diversi
settori delleconomia e società.
A valere sulle risorse
finanziarie dei POR viene riservata una parte delle risorse,
intorno al 3% circa, a favore dei progetti multiregionali. I
progetti multiregionale sono progetti i cui effetti ricadano su
varie regioni ,almeno 2, del centro-nord, detti progetti
prevedono pertanto delle partnership fra attori di più regioni.
FORMAZIONE
NELLE REGIONI OB 1
Nelle Regioni dellobiettivo
1 (Campania, Molise, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia,
Sardegna) per ogni regione vi è un unico Programma Operativo
Regionale (POR), che programma, allinterno di assi
diversi, limpiego di tutti i fondi. I programmi enunciano
quali sono le linee di sviluppo delle regione nel periodo 2000-2206.
Tutti i programmi prevedevano una forte interazione fra i
soggetti del terzo settore, in particolar modo del volontariato,
con le altre forze economiche e sociali.
Gli assi individuati dai P.O.R.
delle Regioni obiettivo 1 sono i seguenti;
1.
Valorizzazione delle risorse naturali e ambientali |
2.
Valorizzazione delle risorse culturali |
3.
Valorizzazione delle risorse umane |
4.
Valorizzazione dei sistemi locali di sviluppo |
5.
Miglioramento della qualità delle città, delle
istituzioni locali e della vita associata |
6.
Rafforzamento delle reti e dei nodi di servizio |
Lasse
numero 2 "valorizzazione delle risorse culturali"
si pone come obiettivo generale il miglioramento della
qualità dellofferta di servizi culturali e la
creazione di nuove attività, in cui sia impiegata
manodopera qualificata, (in cui sia coinvolto anche il
terzo settore) che valorizzino il patrimonio culturale
esistente. |
Lasse
numero 3 "valorizzazione delle risorse umane"
si pone come scopo quello di costruire le condizioni
affinché le "risorse umane", soprattutto i
gruppi in condizione di debolezza, (donne, ex-tossidipendenti,
minoranze etniche, immigrati, ecc.ecc.), possano
partecipare al mercato del lavoro. Appare chiaro che la
strategia alla base dellasse in questione si basa
soprattutto sullo sviluppo di nuova attività, nel campo
dei nuovi bacini dimpiego e delleconomia
sociale. |
Lasse
numero 5 "Miglioramento della qualità delle
città, delle istituzioni locali e della vita associata"
si pone come obiettivo quello di innalzare la qualità
delle vita nelle arre urbane, soprattutto nelle zone più
critiche, le periferie, favorendo la soddisfazione dei
bisogni di base (tempo libero, aggregazioni,
socioculturali, bisogno di legalità). Questazione
si sviluppa sia con la creazione di infrastrutture, sia
con la creazione di determinate figure professionali in
ambito sociale che operino sul territorio. Anche in
questo caso appare forte linterazione dellasse
con il mondo del volontariato. |
|