GLOSSARIO DELLA FORMAZIONE DEI VOLONTARI

 

  • Abilità capacità acquisita tramite l’esercizio e l’esperienza.
  • Action-research (ricerca azione o ricerca intervento) è intesa da Lewin come ricerca comparata sulle condizioni e gli effetti delle varie forme di azione sociale, che a sua volta tendono a promuovere l’azione sociale stessa. Viene così sottolineata la duplice esigenza di conoscere ma anche di trasformare la realtà esistente: in questo modo è possibile rispondere al bisogno di risolvere problemi pressanti e contemporaneamente di procedere nella comprensione scientifica dei sistemi locali. (Zani B., Palmonari A., (a cura di), Manuale di Psicologia di Comunità, Il Mulino, Bologna, 1996)

Prevede non solo una ricerca ma anche un processo di cambiamento pertanto si ha bisogno di un alto coinvolgimento dei soggetti (attivi in tutte le fasi). Ecco perché alla fine vengono innescati anche dei processi di formazione.

FASI DELLA RICERCA – INTERVENTO:

Diagnosi: in questa fase si curano molto i rapporti con gli attori sociali. La definizione del problema è già un primo intervento, perché permette di prendere consapevolezza della situazione. Le ipotesi di intervento vanno definite con i soggetti.

Fase Conoscitiva: si raccolgono i dati prima dell’intervento per poi confrontarli con quelli dopo l’intervento. E’ necessario sapere se c’è stato un cambiamento e dove si è verificato.

Fase dell’Intervento: raccolta dati e intervento sono sovrapposti à mentre si sperimenta un cambiamento si raccolgono anche i dati.

Fase Valutativa: raccolta dati dopo l’intervento, deve essere conosciuto il rapporto costi/ benefici per poter valutare l’efficacia dell’intervento.

Nuovo Ciclo: alla fine della ricerca di solito si definiscono nuove aree di intervento dove poter proseguire.

  • Addestramento attività didattica che realizza un apprendimento semplice, che determina cioè una "aggiunta" di nuovi elementi nella cultura professionale delle persone (al limite senza determinare o presupporre alcune modifica di elementi precedentemente presenti) (Bruscaglioni M., La gestione dei processi nella formazione degli adulti, F. Angeli, Milano, 1997)
  • Analisi del territorio si intende un’analisi preliminare a quella dei bisogni formativi, che permetta di monitorare la realtà esistente, la distribuzione sul territorio, di far emergere situazioni particolari di maggiore o minore concentrazione, ecc.
  • Analisi dei bisogni formativi si intende "una attività di ricerca finalizzata all'acquisizione di dati e informazioni utili e attendibili" per la prosecuzione del processo di formazione (G.P. Quaglino, G.P. Carrozzi, Il processo di formazione, Franco Angeli, Milano, 1996). Lo svolgimento di questa analisi può prevedere il supporto di figure professionali come quelle dei ricercatori/consulenti con competenze specifiche per compiere analisi organizzative.
  • Analisi Transazionale forma di psicoterapia fondata da E. Berne secondo il quale i disturbi psichici derivano dai "malaggiustati" rapporti tra i vari stati dell’Io (Io – Genitore, Io - Adulto, Io – Bambino). L’analisi transazionale si è affermata soprattutto come metodo di analisi di gruppo in cui viene data notevole importanza agli aspetti della comunicazione non verbale quali la mimica, la postura, il contatto sensoriale considerati transazioni dei vari stati dell’Io tra una persona ad un’altra. Nella relazione interpersonale, l’analisi transazionale riconosce 4 modi relazionali fondamentali: io sono OK tu sei OK (partecipativo); io sono OK tu sei NON OK (esclusivo); io sono NON OK tu sei OK (passivo), io sono NON OK tu sei NON OK (aggressivo).
  • Animatore colui che orienta processi di apprendimento adottando comportamenti non rigorosamente prescritti o non sempre definiti in anticipo in funzione delle diverse possibili situazioni formative (AIF, Professione formazione, Franco Angeli, Milano, 1996, pg. 353)
  • Apprendimento dall'azione all'interno del panorama, ormai ampio, delle metodologie di progetto, una posizione rilevante è occupata oggi dall'Action Learning, modalità complessa e innovativa di impostazione di programmi di educazione manageriale basati su compiti e obiettivi organizzativi reali.
  • Asse Suddivisione degli obiettivi in base alle tipologie di azioni sostenibili e alle diverse categorie di utenti ai quali tali azioni sono rivolte
  • Bisogni formativi specifiche esigenze connesse alla preparazione dei singoli, secondo la loro percezione, che avranno come contenuto ciò che gli individui fanno (la loro attività), ciò che si propongono di fare (i loro piani e progetti) e come (il loro modello culturale), in riferimento al particolare stato della loro relazione con l’organizzazione, nonché alla più generale articolazione del loro mondo sociale. Va tenuto conto inoltre che i bisogni di formazione sono anche quelli esplicitati dall’organizzazione rispetto agli individui, che rispondono quindi al suo sistema di bisogni, ai suoi piani, al suo modello culturale, nonché alle caratteristiche dell’ambiente in cui si interviene (enwironment)
  • Brainstorming è una tecnica di liberazione del pensiero immaginativo (letteralmente significa "attacco di pazzia") che mette in condizioni di eliminare le censure culturali per favorire l’immaginazione creativa. Operativamente si realizza chiedendo alle persone che compongono l’aula di esprimersi e rendere palesi a tutti le idee, i concetti, le associazioni mentali, che vengono richiamati spontaneamente da un input dato; si scrivono tutte le indicazioni emerse "a ruota libera" (ad esempio su un cartellone) per poi strutturare i contenuti emersi attraverso alcuni criteri indicati dall’aula stessa con l’aiuto - mediazione del formatore.
  • Capacità in un contesto formativo le capacità indicano l'insieme delle caratteristiche che devono essere possedute dalle persone per svolgere una data professione o ricoprire uno specifico ruolo; in questo caso si fa riferimento al 'saper essere' di una professione o funzione.
  • Centri di Servizio al volontariato i Centri di Servizio sono una forma di sostegno concreto alle associazioni di volontariato allo scopo di sostenere e qualificarne l'attività. Sono stati introdotti dalla Legge 266/91 e, tra gli obiettivi principali, hanno quelli di offrire servizi di consulenza, informazione, formazione, promozione, documentazione e ricerca alle organizzazioni di volontariato tramite il supporto di specifiche strutture e personale adeguato. Ogni associazione, di qualunque settore di intervento, può ottenere gratuitamente i servizi che i Centri mettono a disposizione delle organizzazioni. Sono strutture recenti presenti in quasi tutte le regioni d’Italia.
  • Clima organizzativo qualità dei rapporti interpersonali all'interno dell'organizzazione in particolare quelli tra dirigenza e diretti collaboratori; tra dirigenza e la base; tra colleghi.
  • Cofinanziamento principio generale secondo il quale i finanziamenti derivanti dai Fondi strutturali devono essere assistiti, in percentuali diverse da quote nazionali
  • Convegno incontro di più persone che abbiano stabilito di confrontarsi su temi di comune interesse. Il convegno permette di unire azioni di informazione e sensibilizzazione su un determinato tema, coinvolgendo esperti di settore e testimonianze esemplari. L’organizzazione di un convegno è un’attività onerosa, di cui è bene che le associazioni di volontariato non abusino, ma ha il vantaggio di richiamare l’attenzione di molte persone.
  • Comitati di Sorveglianza ogni Quadro Comunitario di Sostegno o documento unico di programmazione e ogni programma operativo è seguito e accompagnato da un Comitato di Sorveglianza, istituito in virtù di un accordo fra l'autorità di gestione e le parti
  • Competenze rappresentano l'insieme delle acquisizioni e delle tecniche possedute dalla persona in relazione al 'saper fare' di una professione.
  • Conoscenze in psicologia del lavoro si intende l'insieme delle cognizioni professionali teorico - pratiche che qualificano una persona a svolgere una determinata attività all'interno dell'azienda. In generale nella formazione si fa riferimento a conoscenze in relazione al 'sapere' di una professione.
  • Compiti parte di attività che viene assegnata a qualcuno; è sinonimo di mansione o di incarico. In una modalità collettiva di lavoro si fa una distribuzione o divisione di compiti, in cui ciascuno diventa responsabile per quella parte di attività che gli è stata assegnata.
  • Comunicazione etimologicamente richiama il "mettere in comune". E’ in generale l’atto del comunicare; nell’ambito delle organizzazioni si fa riferimento alla comunicazione per indicare l’insieme degli atti, atteggiamenti, parole, comportamenti che mettono in relazione le persone che la compongono. Sempre in questa accezione, si parla di comunicazione nelle organizzazioni di servizi per indicare l’insieme delle modalità di relazionarsi con l’utenza.
  • Coordinatore/responsabile della formazione è spesso una persona interna all’organizzazione o un consulente esterno fisso, ha conoscenze e competenze relative in generale alle questioni organizzative e ai temi della formazione; in particolare ha una conoscenza specifica dell'organizzazione in cui si trova ad operare, sulla sua struttura e sui processi organizzativi.
  • Docente prevale la componente tecnico / specialistica della professione; l'attività prevalente è quella di trasferire contenuti all'aula;
  • DOCUP (Documenti Unici di programmazione)

QcS (Quadri Comunitari di Sostegno)

P.O.R. (Programmi operativi)

Questi documenti costituiscono il risultato del il processo di organizzazione, decisione e finanziamento effettuato per fasi successive e volto ad attuare su base pluriennale l'azione congiunta della Comunità e degli Stati membri al fine di conseguire gli Obiettivi" prefissati.

  • Empowerment processo di ampliamento delle possibilità di un soggetto, sia esso un'organizzazione o una persona, per aumentare la capacità di agire nel proprio contesto e di operare delle scelte. Significa fare leva sulle risorse già presenti ed organizzarle allo scopo di aumentare la propria autodeterminazione. Significa inoltre acquisire la capacità di elaborare un ventaglio di soluzioni efficaci sulla base dei propri bisogni ed aspettative. Ha a che fare con l'idea del "darsi potere".
  • Esercitazioni sono usate sia nei laboratori di formazione che nei seminari, nei corsi di addestramento, nei gruppi di studio e di lavoro. Le esercitazioni hanno lo scopo di concentrare l'attenzione del gruppo su alcuni comportamenti specifici che esse generano, consentendo ai partecipanti di vivere una particolare situazione irripetibile che apporta all'individuo nuove informazioni su se stesso. (AIF, Professione formazione, Franco Angeli, Milano, 1996, pg. 271)
  • Esperto abitualmente svolge una professione differente dal formatore, ma in virtù di questa diventa utile per la trasmissione all'aula di conoscenze specialistiche e di esperienze.
  • Fabbisogno formativo il fabbisogno indica in generale ciò che occorre per soddisfare un bisogno; quindi per definire il fabbisogno formativo si deve fare riferimento ai bisogni di formazione; in sintesi il fabbisogno formativo rappresenta i contenuti degli interventi formativi formulati a partire dai bisogni emergenti.
  • Formatore in generale il formatore è colui che opera in tutte le fasi del processo formativo; a seconda dell'attività prevalente si possono fare delle distinzioni a cui spesso possono corrispondere ruoli differenti e diversificati, quali:

Il coordinatore: è colui che gestisce il progetto formativo ed è responsabile degli aspetti amministrativi, organizzativi e didattici (responsabile e direttore di un corso).

Il tutor: è il responsabile dell’apprendimento; sul piano delle attività è colui che, nei casi in cui è previsto, gestisce le dinamiche del gruppo in formazione e fa da supervisore al lavoro dei 'formandi' (animatore e conduttore di gruppo); svolge inoltre un ruolo "a cerniera" tra le esigenze dei corsisti ed i formatori nonché riportando l’andamento del corso al coordinatore. E’ la figura che garantisce la continuità in un percorso formativo.

Il progettista: pianifica l'iter di apprendimento a partire da obiettivi e risorse prefissate e redige il progetto formativo; può coincidere con la figura del coordinatore.

Il trainer: è colui che gestisce le fasi della formazione che prevedono tecniche di lavoro centrate sui singoli (conduttore, facilitatore).

Il testimone: è chi porta in aula esperienze esemplari su di un determinato argomento.

  • Formazione: in psicologia, processo teso allo sviluppo compiuto dall’individuo sia in termini di personalità psicologica sia in termini professionali; nell’ambito del formazione del volontariato entrambi questi aspetti sono presi in considerazione, tenendo conto sia dell’aspetto motivazionale, personale e culturale del volontario, sia dell’aspetto tecnico – professionale legato all’azione volontaria. Questa distinzione si sta comunque assottigliando sempre di più nell’ambito della formazione continua. Nell’ambito della formazione professionale, le più nuove accezioni definiscono il fare formazione come "intervenire, in maniera finalizzata ed organizzata, sulla cultura professionale di individui e gruppi, attraverso metodologie dell’apprendimento consapevole" (Bruscaglioni ).
  • Formazione continua si basa sull’idea che le persone possono partecipare ad un processo di formazione che comincia con la scuola materna e continua nelle varie fasi personali e professionali della propria esistenza, accompagnando lo sviluppo delle persone per tutta la vita. Nell’ambito più strettamente professionale, la formazione continua si riferisce alla possibilità delle persone di avviare un percorso formativo professionalizzante che cominci dall’apprendimento programmato delle conoscenze e competenze di base per una professione, e che continui dopo l’inserimento lavorativo sotto la forma di formazione sul lavoro (affiancamento ad altri, alternanza tra momenti di lavoro e momenti di formazione, corsi di aggiornamento veri e propri); nei casi di professionalità obsolete (cioè fuori dal mercato del lavoro), la formazione continua ha il compito di riprofessionalizzare le persone. Riguardo al nostro settore, il concetto diventa sinonimo di formazione permanente, facendo riferimento ad un percorso culturale e di identità dove l’individuo ritrova il gusto dell’apprendimento al di fuori del sistema formale.
  • Formazione a distanza (FAD) è una modalità di formazione che prevede la possibilità di fare una programmazione individuale dell’azione formativa utilizzando docenti, supporti e strumenti didattici che sono in luogo diverso da quello dove si trova il formando. E’ sostanzialmente una formazione senza aula che si avvale in modo determinate dell’uso delle nuove tecnologie.
  • Fund raising (raccolta fondi) indica l’insieme delle attività che l’organizzazione non profit mette in atto per la creazione di rapporti tra chi chiede risorse economiche e finanziarie in coerenza con gli scopi statutari e che è potenzialmente disponibile a donale (operatori pubblici, privati, cittadini, soci, ecc.). Pertanto "per Fundraising si intende ogni forma di richiesta diretta o indiretta di denaro, proprietà o credito, beni materiali o quant’altro abbia valore, offerto nell’immediato o promesso per il futuro, con l’intesa che ogni apporto venga utilizzato per scopi di solidarietà, promozione sociale e culturale" (dalla Carta della Donazione, Un codice di autoregolamentazione della raccolta fondi nel nonprofit).
  • GAL (Gruppi di azione locale) nati all’interno dei programmi LEADER, sono i primi esempi di partnernariato locale
  • Indicatore sociale un indicatore sociale rappresenta sinteticamente un fenomeno, un processo, un avvenimento, nel senso che l'utilizzazione di indicatori permette di percepire e descrivere in maniera più semplice e immediata ciò che accade nella nostra società. Gli indicatori possono essere operazioni che connettono insieme più dati, quali per esempio medie e rapporti.
  • Indice: l'indice ha le stesse funzioni di descrizione che vengono attribuite all'indicatore sociale; rispetto a quest'ultimo l'indice si presenta come il risultato di un ulteriore processo di sintesi o di calcolo: a volte l'indice si presenta come un sistema di indicatori.
  • Informazione si intende la semplice trasmissione di nozioni. E’ una fase importante del percorso formativo in quanto gli individui non possono accrescere le loro competenze e capacità su un determinato metodo di lavoro se prima non lo conoscono e sono consapevoli dei riferimenti culturali e teorici da cui tale metodo pende origine. Si distingue dalla formazione in quanto non offre momenti di riflessione e crescita su ciò che viene acquisito.
  • Innovazione nella sua accezione più consolidata innovazione sta per "introduzione, adozione, applicazione di una nuova tecnica di produzione, di controllo, di amministrazione, di organizzazione, di comunicazione, di intervento in qualsiasi settore della società" (Gallino, Dizionario di Sociologia, Utet, 1987). Nell'ultimo decennio questo concetto è stato utilizzato soprattutto nell'ambito delle organizzazioni e della progettazione. Nel primo ambito l'innovazione viene normalmente riconosciuta come attitudine , capacità delle persone che diventano veicolatrici di novità e attori di cambiamento (gli innovatori). Nell'ambito della progettazione, il concetto fa riferimento a quegli elementi di novità, di valore aggiunto e di cambiamento che vengono attribuiti sia alle modalità di esecuzione che agli esiti del progetto.
  • Lavoro di gruppo nella pratica della formazione, si definisce lavoro di gruppo ogni situazione in cui l'insieme dei partecipanti ad una iniziativa formativa (il corso, la classe) si suddivide in sottoinsiemi meno numerosi. Più specificatamente, il lavoro di gruppo comporta la suddivisione dei partecipanti in gruppi di dimensioni ridotte, operanti in autonomia, a cui viene assegnato un compito, il "mandato", da svolgere in un tempo determinato, per presentarne successivamente le conclusioni in sessione plenaria.
  • Lezione frontale è lo strumento privilegiato della formazione quando la finalità prevalente del momento formativo è costituita dalla trasmissione in concetti, informazioni e schemi interpretativi. La lezione quindi è lo strumento suggerito solo nei casi in cui partecipanti all'attività formativa sono sprovvisti realmente di elementi conoscitivi rispetto al contenuto trattato.
  • Metodo dei casi il metodo dei casi viene variamente utilizzato nelle attività di formazione, sempre più nell'ultimo ventennio, in funzione di due ordini di obiettivi didattici, diversi seppur complementari tra loro.

Un primo ordine di obiettivi concerne l'analisi di situazioni e di problemi complessi, promuovendo l'apprendimento circa il come diagnosticare e intervenire su situazioni analoghe a quelle presenti nel caso esposto e discusso. In questo senso il contenuto specifico del caso è un "testo" di riferimento per le future situazioni lavorative in cui i partecipanti si troveranno a decidere.

Un secondo ordine di obiettivi concerne lo sviluppo delle capacità di analisi e di decisione che lo studio del caso attiva. In questo senso il contenuto del caso è per così dire un "pretesto" utile a sviluppare la capacità di analizzare situazioni complesse, di individuare le possibili opzioni per la soluzione dei problemi, di scegliere le linee di azione ritenute più adeguate. E ciò in un contesto di confronto tra le diverse posizioni assunte dai singoli partecipanti e/o da diversi sottogruppi.

  • Metodologie didattiche strategie formative adottabili al fine di attivare processi di apprendimento conformi con i traguardi educativi fissati (Quaglino, Fare formazione, Il Mulino, Bologna, 1985, pg. 160)
  • Missione (mission) lo scopo intorno al quale ruota l’intera attività di un’associazione, le ragioni che ne giustificano l’esistenza e ne orientano gli obiettivi. La missione di un’associazione è la ragione stessa del suo esistere e del suo sviluppo, al di là dei singoli obiettivi concreti di breve, medio e lungo periodo che, a seconda dei diversi momenti storici e delle diverse situazioni essa ritiene importante realizzare per conseguire la missione. La condivisione della mission da parte dei soci e dei volontari è importante per mantenere un forte senso di identità e consolidamento, perché rende le attività orientate in modo chiaro le scelte strategiche dell’associazione assumono maggiore coerenza.
  • Motivazione ragioni per cui un individuo compie determinate scelte e azioni; nel nostro caso consistono nelle ragioni per cui molti cittadini decidono liberamente di aderire ad organizzazioni di volontariato. Molte ricerche concordano sul quattro ragioni principali che spingono i volontari ad impegnarsi in organizzazioni senza fini di lucro:

    1. motivazioni psicologiche che corrispondono alla volontà di dare concretezza ai propri valori altruistici e solidaristici;
    2. motivazioni sociali (religiose o laiche) in quanto si vuole dare risposta ai bisogni sociali trascurati dal pubblico e dal privato;
    3. motivazioni formative di quanti, giovani ed adulti, vivono l’attività di volontariato come occasione di crescita personale;
    4. motivazioni di apprendistato: possibilità di acquisire capacità spendibili sul piano professionale (molti allievi della scuola per assistenti sociali e per educatori professionali svolgono parte del loro tirocinio presso un’associazione di volontariato).

  • Obiettivi sono le conoscenze, le competenze, e le abilità personali che un soggetto deve possedere al termine di un percorso formativo. Gli obiettivi possono distinguersi in obiettivi cognitivi, che riguardano l’apprendimento di conoscenze e rientrano nell’area del Sapere (informazioni, dati, concetti, teorie, ecc.), strumentali che concernono l’apprendimento di abilità (procedure operative manuali o mentali) ascrivibili all’area del Saper Fare, e obiettivi personali del soggetto (fattori emotivi, affettivi, comportamentali legati alla propria competenza nel campo professionale), connessi all’area del Saper Essere. Gli obiettivi devono essere precisi, osservabili e misurabili.
  • Orientamento professionale si basa sull’idea che le persone possano scegliere una professione sulla base delle loro caratteristiche personali e dell’ambiente in cui operano; l’orientamento consiste pertanto in una analisi delle capacità, delle attitudini, delle aspettative e delle conoscenze che lo rendono più adatto ad una professionalità piuttosto che ad un’altra. Attività di orientamento sono usate nella valutazione delle opportunità di lavoro sul territorio e nell’individuazione di un percorso formativo- professionale rispondente alla realizzazione della personalità.
  • Organigramma rappresentazione grafica della struttura organizzativa di un ufficio, di un'azienda, di una organizzazione di persone che svolgono una attività, all'interno della quale vi è una divisione dei compiti e delle responsabilità.
  • People rising (reclutamento e coinvolgimento di nuovi volontari) indica le attività che un’associazione svolge in modo mirato per reclutare nuovi volontari. E’ un’attività impegnativa e che richiede molto impegno da parte dei volontari attivi ma necessaria per il mantenimento della vitalità e dello sviluppo dell’associazione. Le persone coinvolte e mobilitate diventano a loro volta una nuova risorsa ad "alta produttività" e in grado di supplire con la loro energia i deficit dell’associazione. Il ciclo del people rising evidenzia alcuni elementi chiave fondamentali come il reperimento, la selezione, l’adesione ad un "contratto", l’addestramento, la formazione.
  • Progetto ideazione di una iniziativa in un settore specifico, esplicitando obiettivi, azioni, tempi e risorse. Un progetto può essere definito anche come un piano di attività finalizzate e formalizzate in azioni specifiche. Qualunque sia l’ambito di azione del progetto (progetto di formazione, di ricerca, di intervento sociale, etc.) gli elementi che lo costituiscono sono: la finalità od obiettivo generale; i presupposti logici del progetto (o ipotesi di partenza, oppure la motivazione del progetto, insomma il perché ci mettiamo a farlo); i contenuti o le azioni; gli obiettivi intermedi; le fasi di realizzazione, la valutazione, il valore aggiunto (inteso come quella cosa in più che viene a crearsi in un’area o ambito specifico a seguito dell’intervento progettuale: es. La costruzione di una rete; nuovi posti di lavoro; nuovi servizi; etc.), i possibili utenti/beneficiari; le risorse umane, materiali e finanziarie coinvolte; le possibilità di finanziamento, la trasferibilità.
  • Programma in generale esposizione ordinata e particolareggiata di ciò che si deve o si vuole fare; nelle formazione, il programma rappresenta l’elenco dei contenuti e delle azioni in cui si concretizza l’attività formativa, con riferimento alla durata e alle modalità di svolgimento di ogni singola iniziativa, sia essa una lezione, una esercitazione, una simulazione, uno stage.
  • Problem solving è un attributo solitamente riconosciuto alle persone che sta ad indicare la capacità di agire nel proprio ambito (soprattutto lavorativo ed organizzativo) in maniera risolutiva rispetto ai problemi. Indica la capacità di individuare in maniera efficace soluzioni a problemi di natura pratica ed organizzativa.
  • Processo formativo è un percorso composto da un sequenza di tappe determinate, di cui il "corso" rappresenta la parte centrale. I passi del processo formativo sono l’analisi dei bisogni, la progettazione dell’intervento, l’attuazione dell’intervento, la valutazione dei risultati.
  • Risorse umane è un concetto che trova in economia una corrispondenza con quello di 'capitale umano'; indica le persone che costituiscono una organizzazione, considerate nei seguenti aspetti: insieme della capacità, conoscenze, competenze possedute per le attività che svolgono o potenzialmente potrebbero svolgere; caratteristiche oggettive (costo, età, titolo di studio), comportamenti organizzativi (assenteismo, turn over, stato delle relazioni interpersonali, ecc.), attese ed aspettative.
  • Role playing è un particolare tipo di esercitazione che richiede ad alcuni partecipanti di svolgere, per un tempo limitato, il ruolo di "attori", di rappresentare, cioè, alcuni ruoli in interazione tra loro, mentre altri partecipanti fungono da "osservatori" dei contenuti e dei processi che la rappresentazione manifesta. Ciò consente un'esplicitazione ed un'analisi dei vissuti, delle dinamiche interpersonali, delle modalità di esercizio di specifici ruoli e più in generale, dei processi di comunicazione agiti nel contesto "rappresentato".
  • Ruolo organizzativo in sociologia il ruolo rappresenta l'insieme dei modelli di comportamento che ci si aspetta vengano adottati da una persona in relazione alla posizione che occupa nella società; in psicologia con il termine ruolo si fa riferimento all'insieme delle norme e delle aspettative che convergono su un individuo in quanto occupa una determinata posizione in un sistema sociale; nell'ambiente organizzativo, soprattutto di tipo professionale, si fa riferimento al termine ruolo per indicare sia la posizione occupata da ogni appartenente che all'insieme delle funzioni, dei compiti e dei comportamenti che ci si aspetta dalla persona che occupa quella posizione definita dalla struttura organizzativa. Normalmente un ruolo organizzativo viene descritto attraverso i seguenti elementi: posizione rispetto alla organizzazione e agli altri membri, responsabilità, compiti, competenze.
  • Selezione nelle organizzazioni la selezione rappresenta il momento nel quale si decide se accettare o meno un nuovo componente. La selezione viene fatta sulla base di criteri che riguardano la mission dell’organizzazione e che tengono conto delle caratteristiche personali del candidato. Esistono delle tecniche messe a punto nell’ambito della selezione professionale per l’analisi delle capacità e competenze degli individui e per valutare aspetti personali che vanno dal livello di attenzione fino alle modalità di relazionarsi con gli altri.
  • Sensibilizzazione sono quelle attività di gruppo che ci "fanno assaporare" delle idee, scoprire nuovi aspetti di argomenti già noti, ci sensibilizzano su un problema. La sensibilizzazione può essere, unita all’informazione, la prima fase di un percorso formativo per nuovi volontari.
  • Seminario riunione di studio per la ricerca di applicazioni pratiche relativamente a una disciplina o a determinati argomenti di notevole interesse.
  • Simulazione è compito della simulazione ricostruire lucidamente, parcellarmente, limitatamente il sentimento di realtà perché poi questo sia vivibile o rivivibile in situazioni sempre più ampie e non fittizie. Il ruolo della simulazione appare fondamentale nella funzione ludica di allenamento alla vita. La simulazione (sentimento fittizio di realtà) consente di passare dal senso d'irrealtà al senso di realtà (sentimento ottimale di realtà).
  • Sostegno transitorio (Phasing out) tale regime è previsto per le zone che non sono più ammissibili all'aiuto dei fondi per garantire una passaggio meno traumatico, i regolamenti prevedono un adeguato sostegno transitorio, in modo da non compromettere i risultati garantiti dagli aiuti strutturali concessi in tali zone 5b.
  • Strumenti/supporti didattici sono i materiali, i mezzi, i prodotti che possono essere utilizzati per lo svolgimento dell’azione formativa; alcuni esempi: lavagna luminosa, lavagna a fogli mobili, giochi per la formazione, schede, griglie, materiali, testi, supporti e strumenti informatici, ecc..
  • Teleformazione se ne parla in relazione alle possibilità fornite dalle nuove tecnologie della comunicazione per effettuare interventi formativi. La teleformazione spesso interviene nella formazione a distanza e nell’aggiornamento di intere categorie di lavoratori (per es. Pubblica amministrazione) senza farli muovere dal proprio luogo di lavoro.
  • T-group è una tecnica e un settore della psicologia sociale applicata rivolta in particolare al cambiamento degli individui in quanto membri di collettività più o meno vaste: cambiamento che si ottiene attraverso un apprendimento dei fenomeni e dei processi di interazione che si svolgono in un gruppo e ne scandiscono la vita e il funzionamento.
  • Timing significa indicare le tappe o le fasi di realizzazioni di un progetto, sia nei termini di durata temporale che di successione delle azioni. Presuppone capacità di gestione e programmazione dei tempi.
  • Tecniche strumenti o metodi utili per lo svolgimento delle attività al fine di mettere in atto le strategie formative
  • Valutazione nell’ambito della formazione significa giudicare l’efficacia (cioè il rapporto di conformità tra risultati ed obiettivi) di un intervento da un punto di vista interno, esterno, e dei partecipanti:

    1. nella valutazione interna si analizza la conformità dei risultati ottenuti con gli obiettivi che ci eravamo prefissati;
    2. nella valutazione esterna si tiene conto del rapporto tra i risultati ottenuti e i bisogni del territorio o del settore;
    3. nella valutazione dei partecipanti si tiene conto del giudizio dei formandi rispetto ai contenuti, alle modalità dell’azione formativa, nonché del clima d’aula creatosi.

Nella progettazione in generale si fa riferimento a: la valutazione ex –ante, cioé la individuazione di elementi di coerenza interna del progetto, di grado di innovazione e di trasferibilità, che possono condizionare il proseguimento dell’iniziativa; la valutazione in itinere che, attraverso alcuni strumenti indicati già nel progetto, possa fornire delle indicazioni relative all’andamento dell’intervento, per decidere eventualmente dei correttivi in fase di attuazione; la valutazione ex – post in generale sull’efficacia dell’intero progetto.

  • Workshop percorsi formativi brevi ed intensi

 


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